Piante acidofile: quali sono e come coltivarle
Azalee, rododendri, skimmie e camelie. Sono queste le principali piante acidofile che, a dispetto del nome, portano dolcezza e una ventata di allegria in ogni giardino. Vengono chiamate acidofile perché per crescere hanno bisogno di un terreno con pH acido, vale a dire inferiore a 7 che corrisponde al valore neutro. In generale i nostri terreni hanno un pH che si avvicina alla neutralità, quindi se desiderate abbellire il giardino con piante acidofile dovrete procurarvi il giusto terriccio e utilizzare un concime adeguato. In commercio ci sono già confezioni di terreno acido, da non miscelare con altre tipologie di terreno. Questo vale soprattutto per le coltivazioni in vaso.
In caso di giardino e orto bisognerà, invece, renderlo acido. Per far questo possiamo tentare due soluzioni pragmatiche: provare a mettere del terriccio per acidofile e dell’argilla espansa nella buca della pianta oppure optare per la coltivazione in vaso. In questo modo, potremo predisporre il substrato ottimale e godere comunque della sua coltivazione. Tra i rimedi naturali comunemente usati per acidificare il terreno, ci sono, infine, i fondi di caffè, l’aceto nell’acqua di irrigazione, il letame.
Avere un terriccio acido è, insomma, il primo passo per poter coltivare qualunque pianta acidofila. Per quanto riguarda il loro nutrimento, per farle crescere rigogliose e in salute è preferibile usare acqua non calcarea innaffiandole con acqua piovana oppure facendo riposare l’acqua almeno per una giornata e irrigandole senza scuotere l’annaffiatoio. In questo modo il calcare depositato alla base non cadrà nelle piante.
Di seguito un piccolo elenco delle piante acidofile perfette per i vostri giardini.
Azalee
Alzi la mano chi non le conosce! Bellissime, con fiori colorati e profumati, le azalee sono originarie della Cina e presentano un aspetto ricco e rigoglioso dal grande impatto visivo. È possibile coltivarle in vaso purché non siano esposte alla luce diretta del sole oppure al vento, meglio scegliere una zona a mezz’ombra, ma comunque luminosa e ariosa.
Rododendri
Il suo nome deriva dal greco e significa “albero delle rose” e il colore dei suoi fiori è vivace e diversificato nelle tonalità: si va dal rosa al bianco, dall’azzurro al malva. Spesso confuso con l’azalea, il rododendro rispetto a questa preferisce vivere in terra piuttosto che in vaso, e ha dimensioni considerevoli producendo fiori con 10 stami. Le azalee al contrario sono più piccole e a foglia caduca. Nel caso dei rododendri se il terreno gode di umidità costante si possono piantare in posizioni soleggiate, altrimenti come per le azalee meglio scegliere zone di mezz’ombra.
Skimmie
Famose per le sue bacche rosse, le skimmie sono forse tra le piante acidofile meno famose. Originarie di Cina e Giappone, vengono coltivate per le loro foglie di varie sfumature di verde, da quelle tendenti al giallo a quelle di un bel verde brillante, oltre che per le loro bacche, molto decorative durante il periodo invernale. Sono delle piante molto indicate per la coltivazione in piccoli giardini, sia in piena terra che in vaso. Perfette anche per chi ha poco tempo per dedicarsi alla loro cura, dato che richiedono poche attenzioni.
Camelie
Resa celebre da un famoso romanzo, la camelia è una delle piante acidofile più apprezzate per le foglie alterne di un’intensa colorazione sulla pagina superiore, e per i fiori, grandi e di colore diverso. La fioritura delle camelie avviene, a seconda della specie, da fine inverno a primavera inoltrata. Tra le specie più diffuse ricordiamo la Camelia japonica, la williamsii e la sasanqua. In generale le camelie prediligono posizioni ombreggiate o a mezz’ombra e riparate dai venti. Possono essere esposte in pieno sole in ambienti freschi.
E voi avete scelto quella che più vi piace? Per qualunque informazione sulle piante acidofile, sulla loro cura e sui vari trattamenti non esitate a mettervi in contatto con un esperto di SabGreen, i professionisti del giardino.